mercoledì 7 marzo 2018 – ore 21
Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi
serie pari
I Solisti di Mosca
Yuri Bashmet / direttore e viola
Edvard Grieg (1843-1907)
Dai tempi di Holberg, suite in stile antico per archi op. 40
Silvia Colasanti (1975)
Preludio, Presto e Lamento per viola e orchestra d’archi
Sergej Prokof’ev (1891-1953)
Da Visions fugitives per archi op. 22: n. 4, 8, 10, 14, 15, 16
Max Bruch (1838-1920)
Kol Nidrei per viola e archi op. 47
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893)
Serenata in do maggiore per archi op. 48
Mercoledì 7 marzo 2018 (Conservatorio Giuseppe Verdi – ore 21) tornano all’Unione Musicale di Torino dopo sei anni di assenza Yuri Bashmet con i “suoi” Solisti di Mosca.
Russo, classe 1953, il violista Yuri Bashmet è considerato “senza alcun dubbio, uno dei massimi musicisti viventi” (The Times), innanzi tutto perché è stato il primo grande interprete a dare dignità di strumento solista alla viola. Poi perché ha ispirato e invitato molti compositori a scrivere nuova musica per lui, da Alfred Schnittke a Giya Kancheli, da Sofja Gubajdulina a John Tavener fino all’italiana Silvia Colasanti, di cui verrà eseguito il brano Preludio, Presto e Lamento del 2014.
«Tutte queste opere – ha dichiarato Bashmet – sono diverse, ma hanno qualcosa in comune. Sono infatti una rappresentazione del mio sentire musicale interpretato dal compositore. Suonare musica contemporanea non ricopre per me un significato particolare rispetto ad altri tipi di musica, come la musica classica, il jazz… Per me esiste musica di qualità o musica mediocre. Si tratta di linguaggi differenti, ma il talento è talento ovunque si esprima».
Dall’esigenza di poter ampliare i suoi orizzonti e interpretare una più vasta gamma di composizioni rispetto al solo repertorio per viola nel 1992 Bashmet ha fondato I Solisti di Mosca, ensemble unico per il suo suono coeso, preciso e raffinato, e per il suo feeling con il fondatore e direttore.
Nei suoi oltre 25 anni di attività la formazione ha realizzato oltre 1700 concerti in oltre 50 paesi del mondo; con le loro numerose incisioni I Solisti di Mosca hanno ottenuto varie nomination e si sono aggiudicati il Grammy Award 2008 per la registrazione di opere di Stravinskij e Prokof’ev.
Il programma, che presenta alcune delle più affascinanti pagine per viola e archi, profuma di fredde brughiere del nord.
La suite Dai tempi di Holberg è l’omaggio di Grieg a Ludvig Holberg, scrittore vissuto tra il 1684 e il 1754 e ritenuto il Molière del Nord per il suo ruolo centrale della letteratura del suo tempo. Il brano è composto da cinque sezioni composte in stile settecentesco per rievocare in forma sintetica il clima storico dell’epoca di Holberg.
I brani di Prokof’ev raccolti sotto il titolo di Visions fugitives sono un insieme di stati d’animo e suggestioni, che hanno il sapore dell’intuizione piuttosto che della descrizione.
Vi si ritrova una ricca raccolta di esperienze tecniche e stilistiche di Prokof’ev, dal dinamismo meccanico al tenero lirismo, ai vorticosi e stranianti ostinati che hanno reso universalmente celebre lo stile del compositore.
Kol Nidrei di Bruch è ispirato alla omonima preghiera penitenziale recitata alla vigilia dello Yom Kippur, una grande festività ebraica. La pagina vede protagonista la voce brunita ed espressiva dello strumento solista, che esegue una serie di variazioni su due antiche preghiere ebraiche.
La fascinosa Serenata per archi op. 48 è uno dei brani che lo stesso Čajkovskij prediligeva; pagina dal gesto ampio e generoso, contiene melodie famose e amatissime come il Valzer, o misteriose e struggenti come l’Elegia, che le infondono all’opera l’aura del ricordo o del sogno.
Da segnalare in particolare l’esecuzione di Preludio, Presto e Lamento scritto dall’italiana Silvia Colasanti nel 2014 di cui I Solisti di Mosca e Yuri Bashmet sono dedicatari.
«La viola – ha dichiarato Colasanti in una recente intervista esclusiva per l’Unione Musicale – mi ha sempre affascinato per il suo colore scuro e caldo, e Yuri Bashmet ne è il suo interprete più grande. L’ho conosciuto personalmente quando studiavo in Accademia Chigiana a Siena e ci siamo poi ritrovati per questo lavoro insieme qualche anno fa. Per me resta una figura mitica! Amo scrivere pensando a un interprete e possibilmente non per gli “specialisti” della musica contemporanea. Tenerlo in mente come una specie di interlocutore, conoscerne lo stile e le caratteristiche, arricchisce notevolmente sia la fase di scrittura sia quella esecutiva: durante la stesura del brano ho spesso pensato a Yuri e alla sua personalità carismatica – passionale e a tratti dolorosa – e questo non ha mancato di condizionare la mia scrittura, ovviamente in senso positivo: la grande “cantabilità”, oltre al virtuosismo, e la duttilità musicale sono i tratti che fanno di lui un interprete di riferimento mondiale.
Il pezzo poggia su di una struttura tripartita: un Preludio, ricco di contrasti, che presenta i materiali che saranno sviluppati durante il brano, un Presto caratterizzato da un ritmo ostinato e velocissimo del solista su interventi secchi e sforzati dell’orchestra e un Lamento finale costruito su un tappeto di armonie bachiane e conclude il lavoro dopo un’articolata cadenza».
L’intera intervista rilasciata da Silvia Colasanti in esclusiva per l’Unione Musicale è consultabile alla pagina https://www.unionemusicale.it/intervista-a-silvia-colasanti/
poltrone numerate, euro 30
in vendita online e presso la biglietteria di Unione Musicale
ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30
BIGLIETTERIA
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it
orario: martedì e mercoledì 12.30-17 – giovedì e venerdì 10.30-14.30
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