mercoledì 11 marzo 2020 – ore 21
Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni – Torino
serie dispari

Trio di Parma

Ivan Rabaglia / violino
Enrico Bronzi / violoncello
Alberto Miodini / pianoforte

 

I TRII DI BEETHOVEN E KAGEL
(secondo concerto)

 Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Trio in si bemolle maggiore op. 11

 Mauricio Kagel (1931-2008)
Trio n. 2 in einem Satz

 Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Trio in mi bemolle maggiore op. 70 n. 2

 

Mercoledì 11 marzo 2020 (Conservatorio, ore 21) ritorna all’Unione Musicale il Trio di Parma con la seconda tappa del suo nuovo intrigante progetto che intreccia l’integrale dei Trii di Beethoven ai Trii del compositore argentino-tedesco Mauricio Kagel.
In una recente intervista Enrico Bronzi, violoncellista della formazione, ha illustrato la nascita del progetto: «Con l’avvicinarsi del duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita, in molti stanno concentrando la loro attenzione su Beethoven. A noi è parso interessante far emergere in questo genio assoluto della musica quegli aspetti che lo legano alla modernità. Va sottolineato che Kagel è autore del film Ludwig Van, del 1970, la cui musica rielabora in maniera originale frammenti beethoveniani. È la testimonianza di un amore profondo e sincero verso il compositore di Bonn».
I Trii per violino, violoncello e pianoforte rivestono una particolare valenza nel catalogo beethoveniano. Le prime composizioni a ricevere un numero d’opera furono infatti proprio i Trii op. 1, con i quali il maestro di Bonn si presentava al pubblico come uno spirito nuovo, non solo nelle vesti di musicista virtuoso ma anche di compositore, capace di abbandonare le consuetudini dello stile galante e di andare oltre le aspettative dei numerosi amatori di Hausmusik che lo consideravano l’erede di Mozart.

Caratterizzato da «uno slancio, una precisione, una partecipazione che consegna al pubblico tutta la vitalità della musica», il Trio di Parma ha scelto di eseguire l’integrale dei Trii beethoveniani non in ordine cronologico, ma combinando vari periodi. Mercoledì 11 marzo 2020 si ascolterà infatti il Trio in si bemolle maggiore op. 11, pagina serena e scorrevole, considerato una delle «musiche più felici» di Beethoven. La struttura in tre movimenti e il primo movimento, con il consueto contrasto tra un tema più marziale e affermativo e una risposta cantabile, mostrano un chiaro riferimento ad una tradizione consolidata iniziata con Haydn. Invece strizza l’occhio alla moda del tempo l’ultimo movimento, una serie di variazioni su un tema preso in prestito da una famosa opera comica rappresentata a Vienna in quegli anni (L’Amor marinaro di Joseph Weigl). Per questo motivo il Trio op. 11 di Beethoven era conosciuto anche col nome di “Gassenhauer Trio”, dove con Gassenhauer si intendeva una canzone da hit-parade.

Al termine della serata verrà eseguito il Trio in mi bemolle maggiore op. 70 n. 2, composto nel 1808, anno eccezionale in cui Beethoven completò sia la Quinta sia la Sesta sinfonia. I due Trii dell’op. 70 sono dedicati alla contessa Anne Marie Erdòdy, una delle poche donne davvero influenti nella vita di Beethoven, nel cui salotto viennese si davano ritrovo gli aristocratici e gli intellettuali del tempo. Insieme al Trio “degli  Spettri”  (op. 70 n. 1)  e  al  Trio  “Arciduca”,  il Trio op. 70 n. 2 forma una triade che molti critici considerano la più alta  espressione  della  creatività  beethoveniana  nella  musica  da  camera. Si tratta di un lavoro intensamente romantico, costruito “alla maniera musicale di Haydn” con in più l’elegante scrittura, la brillantezza melodica e il “razionalistico spirito sonoro” propri di Beethoven.

Verrà incastonato tra le due pagine beethoveniane il Trio n. 2 di Mauricio Kagel (1931-2008), figura di primo piano dell’avanguardia musicale del secondo Novecento.
L’abbinamento è particolarmente appropriato poiché un tratto distintivo del lavoro di Kagel fu proprio la riflessione sui “grandi maestri” del passato, come Beethoven, Brahms, Liszt, Stravinskij, Bach, divenuti icone nell’abitudine all’ascolto del grande pubblico. I Trii con pianoforte mostrano un evidente fascino per «l’esplorazione e la visualizzazione della materia che abbiamo ereditato storicamente. […]» Il compositore si chiedeva infatti: «Come scriverebbero i compositori del passato se fossero vivi oggi? Considerandomi parte di una tradizione musicale continua, non ho mai ha smesso di riflettere su quella domanda e sulle conseguenze che comporta».

I Trii di Kagel presentano caratteristiche apparentemente tradizionali: un’armonia tonale, melodie dal suono familiare, una musicalità esuberante e schietta… ma, sotto la superficie, materiali e modalità di composizione deflagrano e la musica risultante è controversa all’orecchio» poiché scarta continuamente dalla poesia più alta alla dimensione dell’ironia e della parodia.

Il progetto che vede protagonista il Trio di Parma – iniziato con le serate del 4 dicembre 2019 e dell’11 marzo 2020 – terminerà nell’autunno 2020 ed è parte dei festeggiamenti per il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven che vedono sfilare sul palcoscenico del Conservatorio per la stagione dell’Unione Musicale alcuni dei nomi di primi piano della scena musicale: dal pianista Pietro de Maria (per l’integrale delle Sonata per pianoforte) al duo formato da Francesca Dego e Francesca Leonardi (che proseguirà l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte) fino al duo Nicolas Altstaedt-Alexander Lonquich, per una maratona dedicata alle Sonate per violoncello e pianoforte.

 

BIGLIETTERIA
poltrone numerate, euro 35
in vendita online e presso la biglietteria di Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30

 INFORMAZIONI
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino – tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it
orario: martedì e mercoledì 13-17 – venerdì 10.30-14.30

 

 

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