Mozart gli avrebbe buttato le braccia al collo, insieme a tanti altri compositori del Settecento, e non li avrebbe lasciati più. Gli splendidi capolavori scritti per quartetto con pianoforte, lasciati a prendere polvere − o, ancora peggio, storpiati da conti e marchesi un po’ alticci durante qualche festa di corte − avrebbero finalmente trovato la cura e la passione che meritano. I giovani musicisti del Quartetto Stratos − provenienti da tre nazioni diverse, Giappone, Repubblica Ceca e Austria e con una carriera da solisti di tutto rispetto − hanno vinto una scommessa tutt’altro che facile. Sono riusciti a riportare in vita un genere da camera molto amato dal Romanticismo e troppo presto accantonato per la sua secolare funzione didattica. Il talento e l’esperienza internazionale hanno permesso al Quartetto − premiato dall’International Chamber Music Competition “Città di Pinerolo e Città di Torino – Città Metropolitana” di quest’anno e dall’European Chamber Music Academy nel 2013 − di raggiungere una coesione e un equilibrio sonoro degno delle splendide opere di Mahler, Schumann e Mendelssohn. (Articolo di Alessio Tonietti)

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