Dinara Segizbayeva, perché hai iniziato a suonare uno strumento musicale?
«Sono nata a Kostanay in Kazakistan e anche mia sorella maggiore era violinista. Fin dai miei primi anni di vita ho ascoltato le lezioni di musica di mia sorella e a soli quattro anni ho cominciato a prendere anch’io lezioni di violino. Il percorso è stato quindi naturale ma, in realtà, non sono stata proprio io a scegliere la mia professione».
Allora quando hai capito che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?
«La consapevolezza dell’importanza che rappresentava per me la musica penso sia arrivata intorno ai dodici anni, quando ho cominciato a studiare alla Scuola di Musica di Novosibirsk. In quella scuola tutti gli studenti avevano un approccio molto professionale e molti di loro già sapevano che nella vita avrebbero fatto i musicisti».
A che punto è il tuo percorso di formazione? Che cosa desidereresti per il tuo futuro?
«Penso che il percorso del musicista sia infinito, non c’è mai un punto di arrivo ed è proprio questo che desidero per il mio futuro: non fermarmi mai».
Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Quali?
«Ascolto molti generi, mi piacciono il jazz e il blues, a volte ascolto anche il rock, ma soprattutto voglio approfondire i classici, perché penso che, pur appartenendo al passato, ci sia sempre qualcosa di nuovo da scoprire nel mondo della musica classica».
Che cosa diresti a un tuo coetaneo per invitarlo a frequentare i concerti di musica classica?
«Gli parlerei della musica che verrà eseguita al concerto e soprattutto dei musicisti che vi prenderanno parte. Forse parlando tra coetanei e aggiungendo qualche dettaglio e qualche curiosità riuscirei ad attirare maggiormente l’ascoltatore».
Intervista raccolta da Gabriella Gallafrio per l’Unione Musicale
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