Chi era Gaspar Cassadò per Antonio Mosca?
«C’è una forte componente emotiva nel mio ricordo di Gaspar Cassadò. Era una persona straordinaria ed è stato un artista completo: solista, compositore ma anche un importante didatta del perfezionamento violoncellistico. Soprattutto era il mio maestro, una persona molto amabile e gentile, ma anche estremamente severa. La prima volta l’ho incontrato a Siena dove feci un’audizione per poter essere suo allievo. Eseguii il Concerto di Dvořák e lui commentò con queste esatte parole: “Suoni come le cacatine di mosca!”; dopo questo “indimenticabile” esordio ho studiato con lui in Germania, a Colonia, grazie a una borsa di studio offerta da Adriano Olivetti e il nostro rapporto è diventato molto profondo. Posso dire che mi considerava come un figlio, tanto che è stato testimone alle mie nozze. Purtroppo proprio l’anno in cui io e mia moglie Lee Robert ci siamo sposati, Cassadò è morto. Ecco perché dopo cinquant’anni mi sento di fare qualcosa di importante per lui».
Come è nato il progetto dell’Orchestra di violoncelli Gaspar Cassadò?
«Cassadò era un ricercatore e anch’io in qualche modo provo a percorrere le strade dell’avvenire: oggi molti ragazzi studiano il violoncello… e allora bisogna sperimentare le possibilità immense di questo strumento. Per questo è nata l’orchestra di violoncelli con i ragazzi della Scuola Suzuki che suonano quattro tipi strumenti da gamba, dal più acuto al più grave: il violoncello piccolo, il controviolino, il violoncello e il bassetto a tre corde. Abbiamo quindi una tessitura di tre ottave che consente di poter affrontare un vasto repertorio. L’orchestra di violoncelli è sempre esistita e in passato Popper, Dotzauer, Casals e Cassadò l’hanno sperimentata ma in questa specifica forma vuole essere un omaggio a Cassadò e alla sua continua ricerca nelle infinite potenzialità del violoncello».
Ci sarà anche un ospite illustre…
«Tra gli ospiti che collaboreranno al concerto c’è Mario Brunello che conosce bene la realtà della Scuola Suzuki e già in passato ha suonato con noi. Ha accettato con entusiasmo perché ama molto Cassadò e soprattutto perché anche lui è un ricercatore, tanto che negli ultimi anni ha spaziato in ambiti diversi dalla classica, appassionandosi spesso a progetti particolari e innovativi. Sono grato all’Unione Musicale che ha accettato la scommessa di inserire in cartellone un concerto interamente affidato ai giovani».
Quale sarà il programma del concerto?
«Il programma prevede nella prima parte l’esecuzione di Requiebros di Cassadò, eseguito dalla nostra allieva Clara Piccoli che recentemente ha vinto proprio con questo brano il Premio Speciale Cassadò Junior del VII Concorso “Crescendo” di Firenze (giugno 2016). A seguire Mario Brunello eseguirà la Sonata per violoncello di Cassadò e la prima parte si conclude con la Sonata-Concerto in mi minore di Vivaldi, che Cassadò ha trascritto trasformandola in un concerto tardo-barocco; sarà eseguita da due solisti allievi Suzuki accompagnati dall’Orchestra dei ragazzi. Nela seconda parte –interamente dedicata all’Orchestra di violoncelli – Brunello dirigerà il Concerto in re maggiore di Vivaldi, dove si alterneranno vari solisti tra i quali anche lo stesso Brunello nell’Adagio. Seguiranno brani di Corrette, Bach, Rossini, Cassadò e Goltermann che abbiamo eseguito in primavera al Teatro Carignano. Tutto il concerto sarà preceduto da un mio breve ricordo di Cassadò».
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