Qual è stato (e qual è tuttora) il ruolo della musica nel tuo sviluppo personale?
Il mio sviluppo personale avviene attraverso la musica stessa.
Quando e perché hai scelto di diventare un musicista professionista?
Durante gli anni trascorsi, in classe, con il maestro Erik Battaglia; è stato lui a vedere in me un talento che non sapevo neppure di possedere.
A che punto è il tuo percorso di formazione? Che cosa desidereresti per il tuo futuro di musicista?
Non saprei dire dove mi trovo adesso: continuo semplicemente a inseguire quel concetto di grazia che è l’elemento distintivo di tutti i grandi musicisti e attori del passato.
Che cosa ti piace ascoltare?
In questo periodo ascolto soprattutto Anton Webern e Magister Perotinus. Le mie artiste di riferimento sono Elisabeth Schwarzkopf, Valentina Valente ed Edith Piaf.
Che cosa diresti a un tuo coetaneo per invitarlo a frequentare i concerti di musica classica?
Durante i concerti di musica classica si corre il rischio di innamorarsi, come avviene nell’episodio firmato da François Truffaut del film collettivo L’amore a vent’anni, dove due ragazzi si innamorano proprio durante un concerto di musica sinfonica!
Intervista raccolta da Laura Brucalassi per l’Unione Musicale
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