Il programma che presenterà a Torino prevede i suoi cavalli di battaglia di sempre. Dopo tanti concerti, è difficile mantenere freschezza e naturalezza nel suonare?
Bisogna fare sempre attenzione a creare qualcosa di nuovo senza cadere nella routine. E la routine si ha quando si fanno troppi concerti e si rischia di cadere nell’ automatismo.

Generazioni di bambini crescono guardando cartoni animati che usano la musica classica, ma spesso non sanno neppure di averli ascoltati… Come favorire il contatto di bambini e ragazzi con la classica?
Sono convinto che bisognerebbe inserire la musica classica nelle scuole e creare delle occasioni per i giovani, concerti espressamente per i giovani. A mio avviso l’educazione musicale è scarsissima. Dipende anche dalla qualità di chi la insegna… Gli artisti dovrebbero adoperarsi concretamente anche con iniziative personali allo scopo di far conoscere la grande musica ai giovani.

Come cambiano l’ascolto e l’interpretazione della musica classica nell’era digitale, in cui la fruizione dei contenuti è estremamente veloce? Ha ancora senso l’ascolto di un concerto dal vivo?
I concerti dal vivo non possono essere rimpiazzati! Nessuna tecnica digitale potrà sostituire il contatto dell’interprete umano e il magnetismo che emana l’artista mentre suona.

L’Unione Musicale si sta impegnando da anni per coinvolgere maggiormente i giovani ascoltatori con una politica di prezzi che li avvantaggia, con l’introduzione di guide all’ascolto realizzate da giovani musicologi, con la programmazione di nuove formule di concerti brevi e seguiti da un question time con gli interpreti… A suo avviso, possono essere strumenti efficaci?
Sono iniziative lodevoli e dovrebbero essere imitate da tutte le società di concerti!

Conservatori, licei musicali, scuole medie musicali, liceo coreutico-musicale. Contrariamente a quanto si dice, nel nostro Paese sembra che la musica classica non sia così assente nel panorama formativo ufficiale, tuttavia più il tempo passa e più ci si lamenta che le istituzioni non fanno nulla per colmare il divario tra musica colta e pubblico. Qual è la sua opinione in merito?
La mia opinione è la musica è assentissima. Sono gocce nell’oceano che lasciano il tempo che trovano se non c’è un azione veramente efficace e fatta da gente che conosce la materia…

Intervista raccolta da Laura Brucalassi per l’Unione Musicale