Bentornate a Torino! Anche quest’anno proponete una novità: un progetto insieme a Simone Rubino (che ben conosciamo, poiché è torinese) e Andrea Bindi. Come è nata la vostra collaborazione?
Abbiamo sentito tante cose belle sul loro conto dal direttore artistico dell’Unione Musicale Giorgio Pugliaro, a Torino, tutte confermate da loro concerti che abbiamo visto e ascoltato. Avevamo proprio voglia di far conoscere al pubblico due artisti giovani e bravi come Simone Rubino e Andrea Bindi! Il nostro tour insieme partirà dall’Ungheria e dall’Austria, poi a inizio anno arriveremo a Torino, come prima tappa italiana.

Come avete concepito il programma che eseguirete a Torino?
Il cuore del programma è la Sonata di Bartòk, poi abbiamo chiesto a Simone Rubino di individuare un pezzo per percussioni che secondo lui si abbinasse bene a Bartòk e lui ha scelto Thirteen Drums di Maki Ishii.

Voi amate valorizzare i compositori di oggi, come Bryce Dessner che ha scritto per voi il Concerto per 2 pianoforti e di cui eseguirete a Torino El Chan. Come lavorate insieme? Quali caratteristiche della musica di Dessner prediligete maggiormente?
Bryce Dessner è un musicista straordinario perché ha un piede nella musica contemporanea (ha studiato a Yale che rappresenta il top per la nuova generazione di giovane compositori) e un piede nel mondo del rock. Infatti il suo gruppo The National suona nelle più grandi sala del mondo e ultimamente il loro concerto nella nuova Elb Philharmonie era sold out e sono state rifiutate ben 60.000 persone che erano andate per ascoltarli! Bryce Dessner ha un talento enorme e siamo molto fiere di poter eseguire la prima Italiana del suo pezzo El chan proprio a Torino!

Secondo voi che è siete state bambine prodigio, che ruolo svolge la musica nello sviluppo di una persona?
Potremmo sviluppare il tema di questa domanda per intere ore! In breve possiamo dire che l’educazione musicale è di primaria importanza oggi, al pari di tutte le altre forme di educazione. Non si può escluderla o, peggio ancora, cancellarla!

Come cambia l’ascolto (e l’interpretazione) della musica classica nell’era digitale, in cui la fruizione dei contenuti è estremamente veloce? Ha ancora senso l’ascolto di un concerto dal vivo?
Ritengo che la rapidità con cui circolano le informazioni grazie alla tecnologia sia positiva, ed è fantastico poter avere tutto e subito a disposizione su un portale come Youtube. Noi stesse ci siamo documentate su Simone Rubino proprio in questo modo! Il problema però è che si finisce per ascoltare quasi tutto in pessime condizione di ascolto, e questo non giova alla musica e agli interpreti… Certo, non possiamo rifiutare la nostra epoca, e anzi noi dobbiamo e vogliamo farne parte!
Nonostante tutto, i concerti dal vivo restano importantissimi, come dimostrano le straordinarie orchestre giovanili in circolazione e le nuove bellissime sale come la Philharmonie di Parigi, o la Elb Philharmonie di Amburgo, che sono piene ogni sera!

Intervista raccolta da Laura Brucalassi per l’Unione Musicale