Maestro Tabacco, facciamo il punto. Oltre agli imminenti concerti alla Innsbrucker Festwochen e a Matera (Capitale Europea della Cultura), quali sono i prossimi impegni dell’ensemble l’Astrée?
«Tra gli impegni più importanti dei prossimi mesi avremo un concerto a Ginevra, dove eseguiremo i concerti di Bach a più clavicembali e archi, uno a Parigi dedicato alla musica vocale e strumentale di Vivaldi, uno a Torino con un programma di musiche di donne compositrici del Settecento e del Novecento (il nostro violinista Francesco D’Orazio è infatti anche un raffinato interprete di musica contemporanea) e poi la ripresa del Viaggio di Orfeo al Teatro Argentina di Roma per la Stagione dell’Accademia Filarmonica Romana. In seguito un concerto a Vienna e la registrazione dei Concerti a più cembali e archi di Bach».

L’ensemble l’Astrée è prossimo a compiere 30 anni di vita. Nel frattempo come si è evoluto il panorama della musica barocca in Italia?
«Da quando è nato l’Astrée nel 1991 molte cose sono successe in Italia. Innanzi tutto alcuni gruppi italiani specializzati nel repertorio sei-settecentesco con strumenti originali hanno avuto un importante successo internazionale, che ha avuto un riflesso importante sul fenomeno delle esecuzioni storiche anche nel nostro Paese. Le principali città italiane programmano ormai sistematicamente nelle loro stagioni concerti di musica barocca e anche alcuni Teatri d’Opera ospitano nei loro cartelloni titoli sei-settecenteschi. I Conservatori italiani poi hanno aperto dipartimenti dedicati alla musica antica, che in molti casi funzionano bene e non fanno rimpiangere quelli da tempo attivi in Germania, Francia, Svizzera e Olanda. Insomma, un fenomeno culturale importante che, seppur con forte ritardo, è ormai ben radicato anche nel nostro Paese».

Tornate a all’Unione Musicale con un concerto raffinato, incentrato sul mito di Orfeo. Ci racconta come è nata l’ideazione di questo programma?
«L’idea di questo programma è partita da Laura Torelli, che mi ha proposto di costruire un percorso letterario e musicale sul mito di Orfeo. Ho accettato con entusiasmo la proposta e insieme abbiamo creato un viaggio che, partendo dal mondo classico, approda al Novecento, sia per quanto riguarda l’ambito letterario sia musicale. Un percorso che ci ha affascinato e stimolato tantissimo, che ha richiesto molte riflessioni, molto lavoro di ricerca ma che abbiamo declinato con estrema libertà secondo il nostro gusto e la nostra personalità».

Il personaggio di Orfeo ha affascinato moltissimi artisti, musicisti e letterati dall’antichità al Novecento. Secondo lei può ancora emozionare e coinvolgere lo spettatore di oggi?
«Sono convinto di sì! Orfeo è un personaggio senza tempo e la sua modernità è insita nell’interesse che ha suscitato in ogni epoca e continua a suscitare anche ai nostri giorni. Ogni genere musicale ha reso omaggio a vario titolo a questo personaggio. Ma altrettanto attuale e potente è il personaggio di Euridice, che nel nostro spettacolo diventa a sua volta protagonista, complici alcune autentiche perle letterarie che il pubblico potrà scoprire la sera del concerto».

Tra le musiche che eseguirete c’è un brano che ama particolarmente o che sente rappresentare con particolare efficacia un aspetto del personaggio mitologico?
«Naturalmente i brani tratti da Monteverdi che, come tutti sanno, ha dedicato a Orfeo una delle sue più belle opere teatrali. Ma anche alcune musiche del primo Settecento francese e tedesco (che eseguiremo nel corso della serata) colgono bene a mio avviso la complessa personalità del personaggio».

Come nasce la collaborazione artistica tra l’Astreé e Laura Torelli?
«La collaborazione con Laura Torelli risale ad alcuni anni fa, in occasione di una sua partecipazione a un nostro progetto dedicato alla Foresta incantata di Geminiani. In quell’occasione Laura dette voce ad alcune Ottave dell’Orlando Furioso dell’Ariosto; io ne fui entusiasta e da allora abbiamo sempre mantenuto un rapporto di amicizia e di stima. Ora finalmente abbiamo un nuovo progetto da condividere, che nasce da un’idea completamente nostra e che è stato costruito con grande cura e passione».

Intervista raccolta da Laura Brucalassi per l’Unione Musicale