Maestro De Donatis “Gli 8 violoncelli di Torino” nascono nel 2005 da quale sogno o ispirazione?
«”Gli 8 violoncelli di Torino” nascono nel 2005 da un mio sogno nel cassetto perché ero desideroso di creare un gruppo violoncellistico, unico in Italia, con musicisti di consolidata carriera, ma caratterizzato da un legame affettivo e di amicizia tra gli esecutori».
L’amicizia, appunto… Secondo lei, quanto è importante la sintonia umana quando si suona insieme?
«Ritengo sia molto importante, se non fondamentale, che pur nell’eterogeneità delle nostre età anagrafiche e delle nostre esperienze, un gruppo o un ensemble musicale debba avere come collante un rapporto di stima, fiducia e soprattutto di condivisione di un progetto comune. La sintonia umana diventa uno dei perni del suonare insieme».
Curiosità: perché 8 violoncelli e non di più o di meno?
«8 violoncelli … 32 corde … forse il violoncello è lo strumento più completo di una grande orchestra, certamente lo è fra gli strumenti a corde. Quando poi i violoncelli sono otto, l’orchestra è completa tanto è ampia l’estensione dei suoni, il gioco delle note e la pienezza dei tempi».
Come decidete i brani da studiare ed eseguire? Vi occupate anche di realizzare trascrizioni e arrangiamenti?
«Il repertorio viene concordato con tutto il gruppo di volta in volta, tenendo conto da un lato delle richieste dei vari committenti e dall’altro riflettendo sul tipo di pubblico che ci ascolterà e quindi quali potrebbero essere le esecuzioni più accattivanti.
Per gli arrangiamenti abbiamo diversi collaboratori che si susseguono di volta in volta. Tra questi ci tengo a citare il maestro Alessio Murgia, violinista del Teatro Regio di Torino ed amico fraterno, le cui trascrizioni hanno avuto successo anche nelle nostre tournée oltreoceano e il maestro Giulio Arpinati, una preziosa risorsa interna al gruppo».
Che cosa ascolteremo nel corso del concerto per l’Unione Musicale, dedicato a musiche nate per il cinema o utilizzate nelle colonne sonore di famosi film?
«Il programma che eseguiremo per l’Unione Musicale porta il titolo di “Video Music” in riferimento a quella che fu un’emittente tv italiana attiva per una dozzina di anni a partire dal 1984 e dedicata specificamente a trasmissioni di carattere musicale. Se in quel caso lo scopo principale era la diffusione telematica della cultura musicale, con il nostro concerto vorremmo invece affrontare il percorso opposto, che affida alle note del pentagramma il compito di evocare e sublimare le immagini della pellicola.
Come avete correttamente rilevato i brani proposti si raggruppano in due tipologie: da un lato la musica scritta espressamente per accompagnare l’immagine e dall’altro la musica nata per altre destinazioni, ma scelta e utilizzata dai registi nella realizzazione dei loro lavori. Comunque, in entrambi i casi, si tratta di brani che non solo hanno svolto alla perfezione il loro compito di accompagnamento, ma addirittura sono riusciti a brillare di luce propria, diventando degni di essere proposti autonomamente nelle sale da concerto. La realizzazione di questo programma inedito per violino e 8 violoncelli è stata affidata alla mano di diversi amici musicisti che hanno trascritto per noi lavori che spaziano da Beethoven a Paolo Conte».
Intervista raccolta da Laura Brucalassi per l’Unione Musicale