Qual è stato (e qual è tutt’ora) il ruolo della musica nella sua crescita personale? Quando e perché ha scelto di diventare musicista?
La musica ha svolto un ruolo da protagonista in ogni momento della mia vita. Quella di intraprendere lo studio del pianoforte è stata una mia scelta: ho cominciato all’età di sette anni e ricordo bene come sin da subito suonare abbia rappresentato molto più che un semplice passatempo. Non provengo da una famiglia di musicisti: mio fratello è stato l’unico ad aver suonato uno strumento prima di me, per qualche anno, e molto probabilmente è stato a seguito di una sua esecuzione che mi sono appassionato al pianoforte.
Per me la musica è una certezza che ogni giorno devo sapere conquistare con impegno e amore; è una palestra in cui ci si mette in gioco, si acutizza la propria sensibilità e si affrontano le proprie incertezze trasformandole in arte. Il mondo mi si palesa in termini musicali e grazie al pianoforte riesco a coglierne l’essenza. Essere musicista mi ha donato qualcosa in cui credere davvero.

A che punto è il suo percorso di formazione?
Attualmente frequento il secondo anno del Biennio indirizzo cameristico al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.

Che cosa rappresenta per lei tenere un recital per un ente dalla lunga tradizione come l’Unione Musicale?
È l’evento più importante a cui abbia mai partecipato, per questo sento una grande responsabilità ed è per me un onore. Spero di sfruttare appieno questa opportunità che mi è stata data.

Quali tra gli insegnamenti ricevuti (in ambito musicale) reputa sia stato più prezioso?
Non riesco a trovarne uno in particolare. Posso dire che ciò che mi sta aiutando di più nella mia formazione e maturazione artistica sono le lezioni di musica da camera. Spesso è solo grazie all’esperienza con strumenti diversi dal mio che riesco a capire cosa posso raggiungere con il pianoforte. Suonare insieme ad altri mi permette di sfruttare appieno le potenzialità del mio strumento, mi fa comprendere quante infinite possibilità mi sono concesse e quali sono i limiti che devo fronteggiare. La musica d’insieme mi insegna ad avere pazienza e fortifica la mia capacità d’ascolto.

Che cosa le piace ascoltare?
Per quanto riguarda la classica, mi piace un po’di tutto: ho una naturale predisposizione per la musica romantica, sono molto affascinato dagli autori francesi e negli ultimi anni sto sviluppando una certa apertura anche verso la musica contemporanea. Oltre alla classica mi piace ascoltare molti sottogeneri rock e metal.

Qual è il suo rapporto con i social media?
Come social media utilizzo solamente Youtube per ascoltare musica e svagarmi. Non sono interessato agli altri social come Facebook e Instagram, non comprendo infatti il bisogno di dover condividere ogni istante della mia vita.