Maestro Runge, lo scorso anno è stato ospite dell’Unione Musicale insieme al maestro Jacques Ammon per un fantastico programma dedicato a Beethoven e Piazzolla. Ora ritorna a Torino con un sestetto d’archi in cui sono presenti sia musicisti già affermati sia talenti della nuova generazione. Ci racconta quando è nato questo gruppo? Che cosa vi ha spinto a unirvi?
«Questo progetto è nato dialogando con la mia meravigliosa amica e collega Viviane Hagner durante la crisi del Coronavirus. Ci era venuta l’idea di far nascere un ensemble che coinvolgesse molti artisti, affermati e giovani, e allora non eravamo sicuri se avremmo potuto dare vita a un concerto dal vivo o in streaming. Dato che Viviane organizza da molti anni un bellissimo festival di musica da camera in Polonia – “Krzyzowa Music” – durante il quale abbiamo già suonato insieme, ci è sembrata una logica conseguenza riunire un gruppo di musicisti che avessero partecipato al quel festival, coinvolgendo altri quattro musicisti. Il repertorio del sestetto è così vario e ricco che ci è sembrata una soluzione perfetta!»

Che cosa significa per lei che ha una carriera a 360 gradi (come solista, camerista e didatta…) suonare insieme a giovani musicisti? Quali stimoli riceve?
«Questo progetto nasce per favorire lo scambio di idee tra musicisti. Personalmente, sia come artista sia come insegnante, trovo sempre molto arricchente mettere in discussione le mie abitudini e ripensare i miei approcci. È meraviglioso lavorare così con questi giovani colleghi di eccezionale talento: i membri più anziani contribuiscono con la loro esperienza e i colleghi più giovani condividono una visione fresca, nuova e curiosa dei grandi capolavori che eseguiamo».

In programma ci sono tre bellissime pagine per sestetto: Capriccio di Richard Strauss, Verklärte Nacht di Schönberg e Souvenir de Florence Čajkovskij che possiamo definire tre punti di vista tardo romantici sul sestetto. Come affrontate questi brani? Che cosa desiderate mettere in rilievo di ciascuno?
«Tutti e tre i pezzi sono capolavori romantici e si collegano a elementi visuali. Capriccio è l’intima ouverture di un’opera di Strauss che poi si sviluppa con trama, dramma e scene. Verklärte Nacht di Schönberg si ispira a una poesia intimamente romantica, con immagini suggestive di notte, luna, freddo e calore, in un riflesso simbolico dei sentimenti umani più profondi come l’amore, la fedeltà, il tradimento, il senso di colpa e la consolazione. Ultimo ma non meno importante, l’epico Souvenir de Florence di Cajkovskij è una poesia sonora metaforica in cui l’autore esprime la sua personale visione della gioia di vivere mediterranea. Quindi queste tre opere insieme forniscono un ricco spettro emotivo della vita umana. È un programma che raffigura anche l’incarnazione della giovinezza e dell’età, l’esperienza e l’entusiasmo, la contemplazione e la gioia».

 

Intervista raccolta da Laura Brucalassi per l’Unione Musicale

Foto credit: Neda Navaee