mercoledì 7 novembre 2018 – ore 21
Conservatorio Giuseppe Verdi – Torino
serie pari

Nuovo Trio Italiano d’Archi

Alessandro Milani violino – Luca Ranieri viola – Pierpaolo Toso violoncello

 

 Franz Schubert (1797-1828)
Trio in si bemolle maggiore D. 471

 Luigi Boccherini (1743-1805)
Trio in re maggiore op. 14 n. 4 G. 98

 Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Divertimento in mi bemolle maggiore K. 563 (Gran Trio)

DEBUTTA ALL’UNIONE MUSICALE UN TRIS DI ASSI: IL NUOVO TRIO ITALIANO D’ARCHI

Con il concerto di mercoledì 7 novembre 2018 (Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi – ore 21) debutta ufficialmente con il nome di Nuovo Trio Italiano d’Archi la formazione composta da un tris di assi: Alessandro Milani al violino, Luca Ranieri alla viola e Pierpaolo Toso al violoncello.
I musicisti – tutti e tre prime parti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai – suonano insieme in trio dal 2004. Invitati dalle più prestigiose istituzioni concertistiche italiane e straniere, hanno al loro attivo numerosi concerti con prime esecuzioni assolute e collaborazioni con artisti di fama internazionale. Recentemente hanno inciso l’integrale dei Trii di Beethoven per Brilliant Classic e per il mensile “Amadeus”.
Nel novembre 2017 la formazione ha inaugurato la rassegna “I Concerti della Cappella Paolina” al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e proprio in quella occasione è nata l’idea di fare proprio il nome di Nuovo Trio Italiano d’Archi, in onore del glorioso Trio Italiano, composto da Franco Gulli al violino, Bruno Giuranna alla viola e Amedeo Baldovino al violoncello (dal 1957 al 1962) sostituito da Giacinto Caramia dopo il 1962.
Il Trio Italiano, divenuto famoso negli Anni Sessanta in Italia e all’estero per l’eleganza delle interpretazioni del repertorio cameristico da Mozart e Beethoven a Petrassi, a quarant’anni dall’ultima apparizione viene fatto rinascere da Milani, Ranieri e Toso che ne ricevono l’eredità direttamente da Bruno Giuranna, di cui il violista Luca Ranieri è stato allievo.
«Proseguire quella tradizione – ha dichiarato Ranieri – è per noi un onore e un onere. Il Trio e il Quartetto Italiano nel secolo scorso hanno diffuso nel mondo una civiltà strumentale, un modo inimitabile, alto e leggendario di fare musica. In quel solco, forse irraggiungibile, rifiorisce il nostro Nuovo Trio Italiano d’archi: già da quindici anni suoniamo insieme, ora cambiamo nome, ridefiniamo prospettive, riceviamo più ambiziose consegne e fissiamo stimolanti obiettivi».

Se il repertorio del trio d’archi appare più ristretto rispetto a quello per Quartetto, include tuttavia pagine di rara bellezza, come quelle di Schubert, Boccherini e Mozart scelte dal Nuovo Trio Italiano d’Archi per il concerto di debutto.

Il Trio in si bemolle maggiore D. 471 è una delle miniature più affascinanti della musica da camera di Schubert. Costituito da un Allegro e da 39 battute di un Andante incompiuto, il Trio è una pagina scorrevole composta probabilmente per gli amici del compositore che si ritrovavano insieme a lui in quelle serate viennesi di musica, letteratura e poesia passate alla storia con il nome di “schubertiadi”. Entrano infatti a far parte del Trio D. 471 materiali sonori parte del patrimonio collettivo (memorie mozartiane, fraseggi haydniani, musiche popolari) e ne escono trasformati e rimodellati dalle mani di Schubert.

Il Trio in re maggiore G. 98 fa parte della raccolta dei Sei Trii op. 14 composta da Boccherini durante il suo primo soggiorno a Madrid e dedicata al fratello del re, l’infante Don Luis. È interessante notare come, ancor prima della grande produzione viennese, Boccherini avesse già espresso un mondo musicale di grande complessità e raffinatezza, che lo faceva considerare dai coevi uno dei maggiori compositori europei insieme ad Haydn.
Nella scrittura per i tre archi si nota una predilezione per lo stile “concertante”, dove cioè tutti gli strumenti dialogano senza prevaricazioni, tuttavia al violoncello (lo strumento di cui lo stesso Boccherini era un interprete virtuoso) viene assegnato un ruolo da protagonista, con una scrittura che si estende in tutti i registri, da quello grave al più acuto.

Infine ascolteremo il Divertimento in mi bemolle maggiore K. 563 (Gran Trio) di Mozart che secondo l’autorevole musicologo tedesco Einstein è il Trio «più bello e più perfetto che sia mai stato scritto». Pur essendo uno degli ultimi esempi di musica scritta per esecuzioni conviviali (Tafelmusik), il Trio K. 563 è una pagina complessa, difficile nell’esecuzione del dinamico contrappunto, moderno nella concezione degli sviluppi tematici e nell’autonomia di scrittura dei tre strumenti. Tutto il lavoro è improntato al colore drammatico e alla toccante esuberanza sonora degli ultimi Quartetti e Quintetti.

«Rispetto al repertorio per Quartetto, – ha dichiarato Ranieri – nel Trio cambia il tempo del racconto: pagine più brevi e agili, ritmi serrati, accelerazioni, repentini cambi di marcia

[…] Talvolta la viola è chiamata a supplire la mancanza di un secondo violino con compiti davvero ardui. Quello del Trio d’archi è un organico elegante, raffinato».

In occasione del concerto di debutto del Nuovo Trio Italiano d’Archi verrà realizzata per la prima volta nell’ambito di una stagione dell’Unione Musicale una diretta streaming dell’intero concerto, a cura del media partner dbStrings – il portale per gli strumentisti ad arco.

A questo link è possibile leggere l’intervista rilasciata in esclusiva dal Nuovo Trio Italiano d’Archi per l’Unione Musicale.

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BIGLIETTERIA
poltrone numerate, euro 35
in vendita online su www.unionemusicale.it e presso la biglietteria di Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30

Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino – tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it
orario: martedì e mercoledì 13-17 – venerdì 10.30-14.30 – www.unionemusicale.it

 

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