domenica 20 maggio 2018 – ore 16.30
Alba, Auditorium Fondazione Ferrero
serie didomenica
I Solisti Aquilani
Gabriele Pieranunzi / violino
Giorgia Tomassi / pianoforte
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto in fa minore per pianoforte e archi BWV 1056
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in mi minore per violino, archi e basso continuo op. 11 n. 2 RV 277 (Il favorito)
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Divertimento in fa maggiore per archi K. 138
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)
Doppio concerto in re minore per violino, pianoforte e archi
Con il concerto di domenica 20 maggio (Alba, Auditorium Fondazione Ferrero, ore 16,30) l’Unione Musicale festeggia i 50 anni di attività dei Solisti Aquilani.
La formazione, regolarmente ospite dell’Unione Musicale dal 1974, manca da Torino dal 1996: sono stati anni di febbrile attività in Italia e all’estero, durante i quali I Solisti Aquilani si sono affermati come realtà di eccellenza, che ha contribuito in modo determinante all’affermazione dell’immagine dell’Abruzzo come una regione vivace e feconda.
«I Solisti Aquilani – dichiarano in una recente intervista rilasciata in esclusiva per l’Unione Musicale – hanno tra le proprie specificità la promozione e la valorizzazione del territorio che li rappresenta
La storia dei Solisti Aquilani è assolutamente originale nel panorama musicale italiano perché presenta un sapiente equilibrio tra attività internazionale – con oltre seimila concerti in tutto il mondo insieme agli artisti più prestigiosi, tra i quali Mischa Maisky, Vladimir Ashkenazy, Jean Pierre Rampal, Krzysztof Penderecki, Hermann Baumann, Felix Ayo, Mario Brunello, Giovanni Sollima, Severino Gazzelloni, Dee Dee Bridgewater, Salvatore Accardo, Renato Bruson, Luis Bacalov, Michele Campanella, Ramin Bahrami… – e attenzione al territorio, con tanti concerti realizzati in piccoli comuni altrimenti destinati a restare periferici rispetto alla fruizione dell’offerta culturale.
Così il Presidente dei Solisti Aquilani, Marco Mantini, fa il bilancio del traguardo raggiunto: «Orgoglio, emozione, responsabilità, onore del passato, desiderio di festeggiare, preoccupazione per il futuro… sono l’espressione dei sentimenti rinchiusi nel mio animo per il raggiungimento del prestigioso traguardo dei cinquant’anni di attività ininterrotta del complesso dei Solisti Aquilani riposizionato, ormai, tra le eccellenze del panorama musicale nazionale e internazionale».
Per il concerto di Torino I Solisti Aquilani collaborano con due musicisti italiani di primo piano: il violinista Gabriele Pieranunzi, primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, e la pianista Giorgia Tomassi che, a seguito della vittoria del primo premio al Concorso Arthur Rubinstein di Tel Aviv nel 1992, ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto europee.
Il programma che verrà eseguito ad Alba (Auditorium Fondazione Ferrero) testimonia la vastità del repertorio dei Solisti Aquilani, che abbraccia le più diverse epoche musicali, da quella pre-barocca alla musica contemporanea.
Si parte con il Concerto in fa minore per pianoforte e archi BWV 1056 di Johann Sebastian Bach, un’opera sorprendente per la concisione e la densità di scrittura. Peculiare di questa pagina è il trattamento dell’orchestra, che sembra rispondere al solista come fa il coro nelle Cantate, con brevi effetti di eco.
Sfruttando la sua eccellente abilità di interprete alla tastiera e la sua profonda conoscenza della concertazione appresa dalla musica italiana, Bach non esitò a trascrivere alcuni suoi lavori precedenti adattandoli alle caratteristiche del clavicembalo e dando così vita al genere del concerto solistico per questo strumento.
Il Concerto in mi minore per violino, archi e basso continuo RV 277 (Il favorito) di Vivaldi è caratterizzato da perfezione formale, ampio respiro, introspezione, ricchezza del linguaggio cromatico e si pone come una sorta di idealizzata quintessenza del più maturo Concerto vivaldiano. La scrittura della parte solistica è raffinatissima e lussureggiante, improntata al virtuosismo lirico e cantabile proprio dello stile vivaldiano a partire dalla metà degli anni Venti.
Il Divertimento in fa maggiore K. 138 fu composto da Mozart nei primi mesi del 1772e risente dell’influenza stilistica sia dei maestri italiani sia di Michael Haydn. Se nel secondo Settecento il Divertimento accoglieva ancora alcuni movimenti in forma di danza, eredità della Suite barocca, con i Divertimenti K. 136, K. 137 e K. 138 Mozart propone, a soli sedici anni, una sua scuola e un suo modello, componendo di fatto una forma musicale nuova, più simile alla sinfonia per soli archi organizzata in tre movimenti, secondo le maniere tipiche della cosiddetta “Sinfonia avanti l’opera” di tradizione italiana.
Destinato ai concerti privati che si davano tutti i sabati nella ricca e accogliente casa berlinese dell’artista per divertire i familiari e gli amici, il Concerto in re minore per violino, pianoforte e orchestra d’archi testimonia l’estroversa inventiva dell’autore. Scritto nel 1823, è articolato in tre movimenti, ma l’invenzione di Mendelssohn ne scardina le logiche costruttive interne. Gli interventi orchestrali sono lineari e «classici», mentre gli episodi solistici sono ondate dì energia vitale che travolgono ed entusiasmano l’ascoltatore.
L’intervista rilasciata in esclusiva per l’Unione Musicale dai Solisti Aquilani può essere consultata su: https://www.unionemusicale.it/tag/2018-05-20_solisti-aquilani/
poltrone numerate, euro 30
in vendita online e presso la biglietteria di Unione Musicale
ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 16
BIGLIETTERIA
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it
orario: martedì e mercoledì 12.30-17 – giovedì e venerdì 10.30-14.30
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