Se una tra le vocazioni dell’Unione Musicale e quella di valorizzare i giovani talenti, scoprendone le potenzialità e accompagnandoli per mano fino alla ribalta internazionale, il programma di novembre conferma appieno la solidità di tale approccio, con un tris di proposte quanto mai variegato. Ad aprire il menu per la serie Young, che tra le molteplici formule e quella che fa dei giovani esecutori il proprio cuore pulsante, salgono sul palco la violoncellista Julia Hagen e la pianista Chiara Opalio. La prima, formatasi al Musikum di Salisburgo, ha più volte vinto il premio giovanile austriaco “Prima la Musica” e ha partecipato a progetti con i Wiener Philharmoniker. La seconda, diplomata a sedici anni con lode e menzione speciale, ha già all’attivo una lunga esperienza concertistica che entrambe sapranno (e dovranno) sfruttare appieno per le Sonate di Brahms e Britten e per le Variazioni di Beethoven su un tema da Il flauto magico.
Sempre giovani sono i protagonisti de Il corno meraviglioso del fanciullo, uno spettacolo basato sui Wunderhornlieder di Mahler che saranno presentati in una versione per voci e piccola orchestra. «Alcuni momenti dei Lieder – ci dice la regista Laura Cosso – hanno una componente teatrale intrinseca molto spiccata già nell’originale mahleriano. Con la nostra “spettacolarizzazione” abbiamo voluto rendere più evidente questo aspetto, senza mai estremizzarlo, facendo ricorso anche al teatro d’ombre. La successione dei Lieder e stata riorganizzata per creare un impianto narrativo articolato intorno all’archetipo del soldato presente in diverse liriche, ma sono i cantanti-attori che rimangono in scena per tutto il corso dello spettacolo a garantirne la continuità. Essi simboleggiano una moderna comunità, nel solco della tradizione popolare a cui Mahler spesso attinge».
E infine di giovanissimi interpreti che si compone la Gaspar Cassadò Suzuki Cello Orchestra, un’orchestra di violoncelli nata per celebrare il grande violoncellista e compositore catalano che ha segnato l’evoluzione del repertorio violoncellistico del Novecento e che di Antonio Mosca – ideatore del progetto insieme ad altri docenti della Scuola Suzuki di Torino – e stato mentore e padre musicale. Nel particolare ensemble, che e espressione delle classi di violoncello della Scuola, si possono riconoscere quattro tipologie di strumenti da gamba (il violoncello tradizionale, il controviolino, il violoncello piccolo e il bassetto) che consentono di coprire la tessitura di un’intera orchestra d’archi. Al concerto, promosso nell’ambito del Memorial Gaspar Cassadò per il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa del maestro, parteciperanno anche ex allievi della scuola Suzuki e nomi importanti del concertismo italiano, Mario Brunello tra tutti. (Articolo di Gabriele Montanaro)
{Originale su www.sistemamusica.it }
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