Concerti fuori dagli schemi si potrebbero definire quelli in programma a maggio nel cartellone dell’Unione Musicale rispettivamente per la serie L’altro suono e Didomenica. L’ensemble Coin du Roi, protagonista del primo, e fuori dagli schemi già per la scelta di specializzarsi in un repertorio raro, l’opera tra Sei e Settecento. Passione, spirito d’avventura, vitalità e complicità: questi gli ingredienti alla base di una tale mission e dello spettacolo proposto con l’intento – tra pagine di Charpentier, Lully, Rameau, De Lagarde e Corrette – di ripercorrere “esotismo e mitologia nel regno dei Luigi. E uno speciale excursus nel teatro d’opera della Francia barocca, un’esperienza immersiva, proprio come al tempo richiedeva quel teatro, quando tra il pubblico prendevano vita infervorati dibattiti e querelle, un’esperienza che, nelle parole del direttore Christian Frattima, «non si esaurisce al calare del sipario».

Uno dei “cimenti” musicali da sempre tra i più seducenti e il concerto proposto il 14 alla Fondazione Ferrero di Alba: il confronto tra le Stagioni di Vivaldi e di Piazzolla. E un viaggio musicale nello spazio e nel tempo, che ci porta dalle dorate suggestioni della Laguna veneziana ai fumosi bassifondi di Buenos Aires. Circa 250 anni separano i Concerti vivaldiani, popolari come poche altre pagine, dalle Cuatro estaciones di Piazzolla, di altrettanto fascino. Ed e occasione ghiotta, tanto per il pubblico quanto per gli esecutori – il duo Bandini-Chiacchiaretta insieme ai Cerrato Brothers – per godere del miracoloso incontro tra mondi non solo storicamente lontani ma apparentemente incompatibili: il concerto barocco e il tango argentino. La sfida per tutti sarà rintracciare un filo rosso tra i due compositori, entrambi. (Articolo di Monica Luccisano)

{Originale su www.sistemamusica.it }