lunedì 20 gennaio 2020 – ore 20
Teatro Vittoria, via Gramsci 4 – Torino
serie l’altro suono
L’Estro d’Orfeo
Leonor de Lera / violino barocco
Rodney Prada / viola da gamba
Josep María Martí / tiorba e chitarra barocca
TRA L’ITALIA E LA SPAGNA
Giovanni Antonio Pandolfi Mealli (1624-1670)
Sonata “La Vinciolina” op. 4
Andrea Falconiero (1585-1656)
Alemanda detta la Ciriculia
Folias echa para mi Señora Doña Tarolilla
Bartolomé de Selma y Salaverde (1580-1640)
Vestiva i colli passegiatto a doi
Giovanni Antonio Pandolfi Mealli
Sonata “La Clemente” op. 3
Andrea Falconiero
Ciaccona
Gaspar Sanz (1640-1710)
Canarios
Andrea Falconiero
Su gallarda
Corrente dicha la Cuella
Passacaglia
Bartolomé de Selma y Salaverde
Susana pasegiata (per basso solo)
Giovanni Antonio Pandolfi Mealli
Passacaglio “Il Marcquetta”
Sonata “La Cesta” op. 3
Fondato dalla violinista franco-spagnola Leonor de Lera nel 2015, L’Estro d’Orfeo è stato definito dalla critica come un «ensemble di qualità eccezionale». Il suo debutto sul palcoscenico dell’Unione Musicale avverrà lunedì 20 gennaio 2020 (Teatro Vittoria, ore 20) per L’altro suono, la serie di concerti appositamente dedicata alla musica antica e pre-classica.
Specializzato nella musica strumentale del XVII secolo, L’Estro d’Orfeo utilizza strumenti antichi con un approccio storicamente informato ed è composto da eccellenti musicisti che vantano una consolidata esperienza nel campo della musica antica e collaborano regolarmente con alcune delle migliori orchestre o ensemble barocchi, tra i quali Il Giardino Armonico, L’Arpeggiata, Il Pomo d’Oro, Concerto Italiano, La Venexiana, Accademia Bizantina, Il Suonar Parlante, Labyrinto, L’Amoroso, Accademia Montis Regalis, Cappella della Pietà dei Turchini, Accademia del Piacere, La Fenice, Elyma, Cappella Mediterranea…
In occasione del concerto torinese, l’ensemble sarà composto da Leonor de Lera al violino, Rodney Prada alla viola da gamba e Josep María Martí alla tiorba e alla chitarra barocca.
In una recente intervista in esclusiva per l’Unione Musicale la violinista Leonor de Lera ci ha raccontato la fondazione del gruppo: «La mia più grande passione nell’ambito della musica antica e del repertorio barocco è sempre stata la musica italiana dell’inizio del diciassettesimo secolo. Fin da quando ho iniziato la mia formazione come violinista barocca ho sentito un legame molto forte e speciale con questo repertorio: era come se fosse una lingua per me molto familiare. Oggi tuttavia è raro trovare ensemble specializzati in questo tipo di repertorio (in particolare ensemble di strumenti ad arco) e trovo che, purtroppo, sia musica troppo poco eseguita. Sapevo che l’unico modo per suonarla era formare un mio ensemble!
L’Estro d’Orfeo conta solo quattro anni di vita ma ha già ricevuto eccellenti apprezzamenti critici dalla stampa internazionale e inviti a molti festival in Europa e in America. Leonor de Lera, vanta studi al Conservatorio Profesional de Música Adolfo Salazar di Madrid, alla Guildhall School of Music and Drama, alla Royal Academy of Music di Londra e con violinisti come Enrico Onofri e Ara Malikian. Di lei la critica ha messo in luce le «bellissime interpretazioni storicistiche, piene di sfumature e contrasti, che catturano l’eredità di maestri d’ispirazione come Nikolaus Harnoncourt o Jordi Savall…».
A Torino L’Estro d’Orfeo porta il programma intitolato “Tra l’Italia e la Spagna” che indaga le reciproche influenze tra musicisti che nel corso del diciassettesimo secolo ebbero modo di viaggiare in Europa, portando con sé lo stile musicale caratteristico della nazione di partenza e allo stesso tempo lasciandosi influenzare dallo stile tipico del Paese di arrivo. Tra questi si contano autori di raro ascolto come Andrea Falconiero, suonatore di liuto napoletano, il compositore e violinista toscano Giovanni Antonio Pandolfi Mealli e il madrileno Bartolomé de Selma y Salaverde, che divenne famoso a Venezia come virtuoso suonatore di fagotto.
«Il programma include la musica di tre compositori fantastici e molto diversi – ha dichiarato Leonor del Lera in una recente intervista – e riflette la mia stessa esperienza personale: viaggiare o stabilirmi in un altro paese, sia per studiare e imparare sia per lavorare, raccogliere le influenze che tutto ciò comporta e trasferirle nella musica e nel modo in cui viene suonata! […] Il repertorio che eseguiamo trovo che non stia ancora ricevendo tutta l’attenzione che merita! Rimane sullo sfondo e all’ombra della musica di compositori successivi come Vivaldi, Händel e Bach, quando in realtà rappresenta un momento cruciale per la storia della musica strumentale: segna infatti l’inizio di un processo di emancipazione, in cui gli strumenti cessano di essere utilizzati esclusivamente come accompagnamento alla voce umana, per guadagnare progressivamente importanza. […] Il mio desiderio con L’Estro d’Orfeo è di far conoscere questo meraviglioso repertorio al pubblico e renderlo presente nelle stagioni concertistiche».
poltrone numerate, euro 20
in vendita online e presso la biglietteria di Unione Musicale
ingressi, euro 12 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30
BIGLIETTERIA
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it
orario: martedì e mercoledì 13-17 – venerdì 10.30-14.30
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