Abbiamo chiesto a Claudio Pasceri, violoncellista che suonerà per l’Unione Musicale – insieme a Rohan de Saram e al gruppo da camera della Royal Concertgebouw Orchestra con cui collabora regolarmente – di raccontarci la sua visione della musica contemporanea, anche in vista della sua esecuzione del brano Le soleil de Conques della compositrice Alissa Firsova.
Crede che la musica del presente sia considerata un ostacolo per l’avvicinamento del grande pubblico?
«L’errore e stato fatto in passato, quando si e preteso di trattare ogni tipo di musica allo stesso modo. Pareva che l’unica sfida intellettualmente stimolante fosse programmare concerti di sola musica contemporanea. Non ha funzionato, ed e naturale: la strada percorribile e invece quella di coniugare il rigore nei contenuti con l’accoglienza e con un’esperienza della fruizione il più possibile ricca e comunicativa. Il successo di questo approccio dipende anche dalla quantità con cui la musica del presente viene inserita nei programmi».
Suonerà Le soleil de Conques che ha già eseguito in passato con la Camerata del Concertgebouw. Ci racconti meglio di cosa si tratta…
«È un brano suggestivo. Composto su commissione del Festival de Musique di Conques di cui sono stato artist in residence, ripercorre il percorso del sole dall’alba al tramonto. I due violoncelli solisti, che si intrecciano di continuo in una sorta di canto a due voci, ne seguono le diverse fasi, dal mattino allo zenit, fino al tramonto. Il violoncello e sfruttato al massimo delle sue potenzialità, virtuose e melodiche, ed Alissa Firsova, con una scrittura attuale e moderna, vi ha inserito tutta la bellezza del lirismo di scuola russa, da Čajkovskij a Rachmaninov. Sono certo sia un brano che entrerà di diritto nel grande repertorio violoncellistico». (Intervista di Gabriele Montanaro)
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