A tutti coloro che si sono fermati – almeno una volta – ad ascoltare gli strabilianti effetti sonori dell’acqua in una pentola è dedicato il concerto dei Biogroove al Teatro Vittoria, il gruppo vincitore del Concorso Nazionale delle Arti e del Premio per la Gioventù Musicale d’Italia nel 2012. La musica delle cose, catturata da sensibilissimi microfoni, sfiorata ed eseguita magistralmente dai giovani percussionisti siciliani Nino Errera e Vito Amato, diventa poesia sussurrata, ritmo e silenzio, una tavolozza sterminata che mette insieme jazz, avanguardia e improvvisazione. Il ritmo delle cose che crescono di Child of Tree di John Cage che prevede l’esplorazione sonora di un cactus e di un baccello di fagioli tropicale, organizzata dalla casualità e da combinazioni matematiche cinesi. Il ritmo fisso e immutabile di Spiegel im Spiegel di Arvo Pärt, la sua melodia leggera come un sospiro interpretata da marimba e vibrafono. Il ritmo della guerra in Orazi e Curiazi di Battistelli, che mette in scena un duello fra percussionisti sopra il suono regolare dei passi di un esercito. E il suono dell’acqua in Water music del giapponese Tan Dun, che sfugge a qualsiasi ritmo, regola o partitura. Dalla tradizione musicale giapponese il Biogroove Duo attinge anche Marimba spiritual di Miki Minoru, opera costruita sui ritmi della festa tipici della regione Chichibu, a Nord-Ovest di Tokyo.
La Schubertiade del 12 marzo è invece dedicata alle cose osservate da lontano, agli scorci naturali sorpresi dalla poesia di Schubert. Il mezzo soprano Kimberley Boettger-Soller e Melissa Gore al pianoforte introducono il pubblico dentro le commosse confessioni di Hoffnung e i ritmi spensierati di An den Frühling, nel mondo del compositore che poteva scorgere l’infinito dalla sua polverosa stanzetta. (Articolo di Alessio Tonietti)
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