domenica 25 marzo 2018 – ore 16.30
Alba, Auditorium Fondazione Ferrero
serie didomenica

Ashot Khachatourian / pianoforte

Franz Joseph Haydn (1732-1809)
Sonata in mi bemolle maggiore Hob. XVI n. 52

 Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sonata in si bemolle maggiore op. 22

 Friderik Chopin (1810-1849)
Scherzo n. 1 in si minore op. 20
Scherzo n. 2 in si bemolle minore op. 31
Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39
Scherzo n. 4 in mi maggiore op. 54

 

Domenica 25 marzo 2018 (Alba, Auditorium Fondazione Ferrero – ore 16.30) arriva per la prima volta in una stagione dell’Unione Musicale il pianista armeno Ashot Khachatourian. Tenete a mente il suo nome perché è uno di quelli che certamente ascolterete ancora!
Nato nel 1984 da una famiglia di musicisti (suo nonno era il compositore Aram Khachaturian), come tanti bambini inizia a suonare il pianoforte con suo padre all’età di cinque anni. Ashot però ha una marcia in più e a soli 8 anni tiene il suo primo concerto con orchestra interpretando la Rhapsody in Blue di Gershwin. Poi gli studi lo portano a Basilea, Fiesole e a Bruxelles presso la Queen Elisabeth Music Chapel, dove fa uno degli incontri più importanti della sua vita: la grandissima pianista e didatta Maria João Pires, che lo prende sotto l’ala protettrice del suo Partitura Project e che lo definisce «una forza, una verità, un’energia, una passione, un talento senza frontiere, un vero musicista».
In una recente intervista rilasciata in esclusiva per l’Unione Musicale Khachatourian racconta così il suo incontro con Maria-João Pires: «Ha cambiato radicalmente il mio approccio alla musica!

[…] Mi ha aperto la mente su come accostarmi ai grandi compositori e servire la loro musica. Con poche parole, riesce a cambiare il mio approccio complessivo. Maria-João conferisce una sorta di magia filosofica alle sue spiegazioni ed è disposta a condividere generosamente con me i suoi piccoli segreti sulla musica».
Oggi Ashot Khachatourian è considerato uno degli artisti più affascinanti della sua generazione. Le sue esibizioni sono state definite dal “Berliner Zeitung” «fisicamente impressionanti per il loro grado di virtuosismo, così come per la forza e l’ispirazione musicale che hanno mostrato».
Il programma che Khachatourian presenta ad Alba – presso l’Auditorium della Fondazione Ferrero – contiene la Sonata Hob. XVI n. 52 di Haydn e la Sonata op. 22 di Beethoven, incise nel suo primo disco del 2013, e i quattro Scherzi di Chopin, che sta registrando per Sony Classical.
La Sonata in mi bemolle maggiore Hob. XVI n. 52 composta da Haydn a seguito della conoscenza delle nuove risorse tecniche degli strumenti inglesi e dal contatto con virtuosi di prima classe come la giovane pianista Therese Jansen, alla quale il brano è dedicato.
Questa grande Sonata, caratterizzata da una sequenza impressionante di elementi stilistici di carattere contrastante, permettendo all’esecutore sfoggiare le sue doti di agilità e leggerezza.

La Sonata in si bemolle maggiore op. 22, composta tra il 1799 e il 1800, è considerata una delle ultime opere del cosiddetto “primo stile” di Beethoven, che ancora guarda ai modelli di Haydn e Mozart. Oggetto di giudizi contrastanti già all’epoca della sua pubblicazione (Vienna, 1802), è oggi una delle Sonate beethoveniane ingiustamente meno note. Fulcro espressivo della composizione è l’Adagio, che riecheggia la cantabilità delle arie italiane.

Con i quattro Scherzi, composti nell’arco di dodici anni (1830-1842), Fryderyk Chopin creò un genere completamente nuovo. Il termine “scherzo”, con il quale si indica comunemente il brano che, verso la fine del Settecento, sostituì il minuetto come movimento intermedio di sonate, sinfonie ed altre composizioni strumentali, trova in questi quattro esempi una connotazione drammatica e appassionata piuttosto che brillante, una potente tensione emotiva piuttosto che il divertimento o l’arguzia.
Partendo dal modello beethoveniano, Chopin giunse a fare dello Scherzo una composizione autonoma, svincolata dall’impianto sonatistico, un organismo vitale perfettamente equilibrato, pur senza rispettare nessuna delle geometrie tradizionali, una forma ogni volta reinventata, in grado di contenere forti tensioni, che ha come tratti costanti l’indicazione di movimento (Presto o Presto con fuoco), il ritmo di 3/4, le ampie dimensioni, le ardite soluzioni armoniche.

L’intervista rilasciata in esclusiva da Ashot Khachatourian per l’Unione Musicale può essere consultata su: https://www.unionemusicale.it/intervista-esclusiva-ad-ashot-khachatourian/

 

poltrone numerate, euro 30
in vendita online e presso la biglietteria di Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso l’Auditorium della Fondazione Ferrero dalle ore 16

BIGLIETTERIA
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it
orario: martedì e mercoledì 12.30-17 – giovedì e venerdì 10.30-14.30

 

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